Provinciali: trame di palazzo e illegalità diffusa

Sotto l’albero di Natale gli elettori della provincia di Gorizia rischiano di trovarsi in regalo il nome del candidato del PD alle prossime provinciali. In qualita di segretario della locale associazione Radicale ritengo di avere qualche titolo per intervenire perche’ alle scorse provinciali i Radicali, che assieme ai Socialisti vivevano la stagione della Rosa nel Pugno, decidesero di appoggiare la candidatura di Gherghetta in ragione di un accordo politico tra Pipi,Visintin e Gherghetta incentrato su diritti civili e trasparenza amministrativa.

Noi Radicali per come e’ noto, ed questa la nostra forza, non facciamo accordi perposti o favori ma anzi rifiutammol’offerta che c’era stata fatta all’indomani dell’elezione, di occupare sedie nel CdA della filarmonica. In questi anni Il Presidente Gherghetta ha interlocuito con i Radicali in ragione delle tante battaglie politiche da noi intraprese: moratoria esecuzioni capitali, Tibet, trasparenza amministrativa, carcere, testamento biologico e di cio’ gliene rendiamo merito.

Passati cinque anni il bilancio ci impedisce di ripetere la scelta politica di allora poichè se qualcosa e’ stata fatta sui diritti civili poco o nulla e’ stato fatto in materia di trasparenza. Il caso del Consorzio universitario e’ emblematico: dopo aver dimostrato lillegalita del Consorzio e la sua inutilita’ il tutto si e’ risolto con un giro di poltrone e tutto e’ tornato come prima! Di questi giorni e’ pero’ un esempio di stretta attualità e di enorme gravita’ circa l’impossibilità di una convergenza politica.

Infatti mentre il dibattito del PD e’ tutto introverso sul nome del candidato ci si dimentica che il PD sta ancora governando la Provincia e che entro fine mese la Provincia deve dare attuazione alla deroga della L. 244 del 2007 art 3 c 28 e 29. La Provincia deve cioe’ decidere quali sono le aziende partecipate di ” stretta necessita’ istituzionale” e quindi dismettere tutte le altre forme di partecipazione. In pratica il legislatore si e’ accorto che questo proliferare negli enti locali di consorzi, aziende e societa’, e’ solo un modo per allargare la spesa pubblica per alimentare il clientelismo.

Ad oggi non si ha notizia di alcun dibattito orientato a decidere da quali partecipazioni la Provincia deve recedere mentre sarebbe assai utile sapere cosa ne pensano i futuri candidati del fatto che la provincia spende quasi 3 milioni di euro per 11 partecipate. Sono davvero così necessari per i contribuenti: Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Comune di Monfalcone; Consorzio di sviluppo industriale e artigianale di Gorizia; Consorzio per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia; Consorzio Universitario del Friuli; Consorzio per lo sviluppo internazionale dell’Univ. degli studi di Trieste; Consorzio Gorizia e l’Isontino; Consorzio Isontino servizi Integrati; Orchestra Sinfonica e l’Associazione culturale Palazzo del Cinema – Hisa a Filma ? Se anche fossero aziende tutte economicamente sane, e non lo sono, noi Radicali vorremmo sapere se sono ritenute di ” stretta necessita’ ” perchè questo chiede la legge.

Quale trasparenza c’e e quale utilità se ne ricava dai quasi 100mila euro dati a paolo polli, gianfranzo cilurzo e marco braida in apt? Per quali meriti sono stati scelti e quale contributo hanno portato? E’ la stessa identica storia del consorzio universitario e prima ancora dell’ autoporto con la nomina del giovane Podlipnik: nomine di regime! E’ sempre la stessa storia della spartizione partitocratica utile ad alimetare piccoli gruppi di capitalismo padronale con nessuna differenza tra destra e sinistra. Se in consiglio o in giunta ci fosse stato un solo Radicale questi dibattiti sarebbero meno clandestini ed il dibattito sarebbe pubblico su temi che toccano la vita e la tasca del contribuente e forse Ghergetta non si troverebbe oggi nella medesima condizione in cui si trovo’ Brancati.

Lorenzo Cenni segretario Associazione Radicale Trasparenza è Partecipazione Gorizia

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