L’appello della Bonino: «Goriziani, firmate per i referendum»
IL PICCOLO (Gorizia) 16/01/2011 – L’appello della Bonino: «Goriziani, firmate per i referendum»
DALLA SENATRICE L’APPOGGIO AL COMITATO PROMOTORE
La corsa contro il tempo (fine gennaio) ingaggiata da Verdi del giorno e associazione radicale Trasparenza è Partecipazione per raggiungere le 1500 firme a supporto dei quattro referendum comunali trova un importante e autorevole alleato: la vicepresidente del Senato, Emma Bonino. Che dichiara: «Gorizia ha la possibilità, per la prima volta, di essere chiamata a votare su dei referendum comunali per i quali la raccolta firme è in corso da mesi. Proprio questa settimana è il rush finale.
Il primo dei referendum consultivi riguarda l’istituzione di un registro comunale dei testamenti biologici che permetta ai goriziani di avere uno strumento accessibile a tutti, nonché economicamente abbordabile, per indicare chiaramente le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari. Dotare la vostra città di un tale strumento sarebbe la giusta risposta ad una politica che non sa legiferare e che se lo facesse sarebbe nel senso di limitare, anziché ampliare, il diritto di scelta individuale.
Gli altri quesiti vogliono rendere effettivi gli istituti di democrazia diretta la cui efficacia oggi lo Statuto comunale limita fortemente. Si tratta di abolire il quorum e soprattutto di introdurre la possibilità per i cittadini di essere loro stessi dei legislatori, attraverso la delibera comunale di iniziativa popolare. Significa che un numero determinato di cittadini potrebbe organizzarsi per imporre al Consiglio comunale provvedimenti d’interesse pubblico per la città che non trovano spazio nella discussione politica».
Si può votare ogni giorno al piano terra del municipio e nei banchetti allestiti ovunque dai promotori. Aggiunge Bonino: «Sono felice che i miei compagni radicali Pietro Pipi e Lorenzo Cenni, insieme agli amici Verdi, abbiano deciso di promuovere questi referendum. Perché si tengano è però essenziale che, in questi ultimi giorni disponibili, molti di voi si rechino a firmare. È accaduto spesso che il voto popolare abbia spaventato i governanti e, anche nel caso di Gorizia, è stato necessario ricorrere ad un giudice per vedersi riconosciuto il diritto a proporre referendum comunali. Un appello particolare vorrei rivolgerlo alle cittadine, alle donne, soprattutto alle giovani donne, di Gorizia.
Raggiungere le 1500 firme vuol dire conquistarsi la possibilità di dibattere apertamente su temi decisivi come la libertà di autodeterminazione, vuol dire difendere il proprio diritto di esprimersi su temi fondamentali della politica e della vita pubblica. Ecco, per esperienza diretta, ritengo che le donne, anche qui, anche a Gorizia, possano difendere questi diritti meglio di chiunque altro. Perché prima e più di chiunque altro sono quelle a cui si toglie la parola o la cui parola fatica a farsi sentire, forse proprio perché consapevole e ragionata. Sappiate, invece, che se si vuole, cambiare si può. Non mi resta che formulare a tutti voi, cittadine e cittadini di Gorizia, i miei migliori auguri per una felice e positiva conclusione della raccolta firme».