Fusione fredda: una fonte di energia pulita e illimitata
Dovrebbe esser chiaro – lo dice la parola stessa: interventi – che gli scritti in questa sezione rispecchiano l’opinione di chine è l’autore e non necessariamente quella del collettivo redazionale o, addirittura!, della “cosa”-casa radicale. Però, ogni tanto, visto che c’è qualcuno che alza il dito e chiede chiarimenti, lo si ribadisce. Perché, dunque, pubblicare interventi che, magari, non si condividono? Perché a modesto avviso di chi cura “N.R.” sono ritenuti comunque interessanti e meritevoli di attenzione; e aiutano a riflettere. Scusate se è poco.
di Walter Mendizza – Com’è noto, l’impresa scientifica inizia due millenni e mezzo fa nel mondo greco ed ellenistico come tentativo di comprendere l’universo. Ne è passata di acqua sotto i ponti, tanto che qualche giornalista scientifico (v. John Horgan nel libro The End of Science) ritiene che ormai non possiamo più attenderci nuove rivoluzionarie scoperte dato che più o meno tutto ciò che è possibile conoscere del mondo fisico, cosmico, biologico, lo conosciamo. Io non sono affatto di tale avviso: forse certi problemi come la coscienza e il libero arbitrio non riusciremo mai a risolverli perché sono oltre le nostre possibilità. Tuttavia sono convinto che questi nostri limiti possano essere percepiti e superati da esseri postumani dotati di sensi e capacità di calcolo ed elaborazione che noi non possediamo.
Se diventassimo superumani o se costruissimo dei successori superintelligenti non umani, potremmo probabilmente ottenere le risposte filosofiche che da millenni stiamo cercando o svelare il mistero della nostra esistenza o conoscere la verità ultima del cosmo. Però per continuare su questa strada abbiamo fondamentalmente bisogno di energia, molta più energia di quanta ne stiamo utilizzando. E questo ci riporta alla concreta realtà di tutti i giorni. Siamo esseri affamati di energia. Come facciamo ad ottenerla?
La crescente fame energetica della società umana pone problemi concreti allo sviluppo quali l’inquinamento atmosferico, l’immissione di CO2, ecc. Il bruciare gas e petrolio (come facciamo noi italiani) per fare elettricità sta trovando il suo limite con l’entrata di nuove potenze emergenti quali la Cina, l’India o il Brasile, che ormai di emergenti non hanno nulla dato che son ben che emerse. Peraltro cinesi e indiani sono solo all’inizio. Il più fervido entusiasta ambientalista in occidente consuma probabilmente fra 5 e 10 volte un abitante cinese e il ministro indiano per l’ambiente fece tempo fa una battuta raccapricciante ma significativa: “L’atmosfera è satura dei gas serra dei Paesi economicamente sviluppati. E’ venuta l’ora che essi facciano spazio ai gas serra dei Paesi poveri”.
Di fronte a questa situazione e alla luce di quello che sta succedendo con il nucleare, ritengo che sia giunto il momento di fare un passo in avanti e toccare un tema assai controverso e molto più “pericoloso”, quello della fusione fredda. Si tratta di un tabù, e da questo punto di vista è un tema tutto radicale. Ed è un tema radicale perché si tratta di una fonte pulita e praticamente illimitata, a basso costo, senza emissione di CO2 e senza radiazioni. Dunque è un tema radicale perché è “arrischiato” in quanto mettendolo sul tavolo della trasparenza si va a toccare gli interessi di tutti, dei petrolieri, delle lobby atomiche o quelle del gas, o quelle del fotovoltaico (che sono altrettanto potenti checché ne dicano certi ambientalisti del pensiero unico).
Scopo di questo articolo è comunicare cose nuove affinché si realizzino. Il fenomeno della Fusione Fredda fa parte di quelle scoperte che per numerosi motivi viene regolarmente strozzata sul nascere. Quando poi non la si riesce ad affossare, viene schernita o ridimensionata a mera curiosità scientifica. La storia ci mostra e ci dimostra che quasi sempre le nuove scoperte, modificano il paradigma dominante e perciò tendono ad essere rifiutate, negate e posticipate di anni, decadi e a volte persino secoli. Alle volte si va addirittura indietro, si regredisce e si perdono le conoscenze che si avevano. Ad esempio i Greci sapevano benissimo che la terra era tonda ed erano riusciti a misurare perfino il raggio terrestre sbagliando di pochi km! Eppure questa, assieme a tante altre scoperte andarono perse e fu necessario attendere Cristoforo Colombo quasi due millenni dopo, affinché all’idea fosse giunto il suo tempo.
In ogni caso la Verità si realizza al di là della volontà degli esseri umani proprio per la sua natura “scientifica”, cioè per il fatto di poter essere falsificabile. Allora perché la fusione fredda non è ancora accettata ufficialmente a livello scientifico? Perché relegarla ancora al concetto di “bufala”? Beh, non dimentichiamo che siamo il Paese che diede alla luce grandissimi geni, quasi sempre incompresi. Abbiamo bollato come una buffonata l’invenzione di Marconi, forse la più grande del secolo scorso, figurarsi se non bolliamo semplicemente come “bufala” la più importante scoperta scientifica di questo secolo. Questo è un segnale dello sfascio sociale e del grado di sfiducia raggiunto dagli italiani verso il proprio Paese. Sfiducia forse in parte giustificata dalla scarsa qualità della classe politica di ogni livello e dalla frantumazione istituzionale che stiamo vivendo.
Ma proprio per questi stessi motivi, il tema della fusione fredda potrebbe essere una battaglia politica, anzi, la battaglia politica dei radicali a riguardo dell’energia. Altrimenti rischiamo di mettere in bocca a personaggi di grossa levatura (come sono i nostri deputati e senatori) concetti quali fonti rinnovabili o il risparmio energetico che francamente possono andar bene per qualche vecchietta disorientata ma non certo per gente smaliziata che sa come gira il mondo.
Dunque questo intervento mira (al di là dello sfascio istituzionale e del grado di sfiducia degli italiani verso il proprio Paese) ad annunciare che c’è una realtà che si sta sviluppando e sta lavorando proprio qui in Italia ed è in procinto di realizzare il primo co-generatore a fusione fredda della storia. Ancora una volta il nostro Paese sta facendo la storia. Ancora una volta nell’indifferenza più totale e senza la consapevolezza di quanto sta accadendo. I primi esperimenti sono andati a buon fine e possiamo dire che la fusione fredda è stata realizzata sia in via teorica sia in via sperimentale, e possiamo anche dire che si tratta di una fonte energetica che non emetterà inquinamento, non brucerà risorse, non utilizzerà fonti fossili, non sarà radioattiva, non produrrà scorie. E avrà la durata di anni ad un costo pressoché irrisorio. Sarà la prima “pila nucleare” a fusione fredda di cui il mondo potrà godere.
Siccome le buone notizie non sono interessanti perché non si vendono, c’è da rimaner basiti di fronte al fatto che questa cosa straordinaria, questa sorta di “big bang” sta accadendo davanti a noi, sotto i nostri occhi senza che nessuno se ne accorga; e pazienza per i media di regime che non fanno conoscere, pazienza per la tv di Stato che non informa, pazienza per i giornali che non scrivono su questo, ma i radicali che fine hanno fatto? Il popolo di internet dove sta? Il tam tam di cui tanto si parla, dov’è? Uno dei vari link su Youtube (quello più cliccato) è passato dalle poche decine di persone che l’avevamo visto a metà gennaio quando fu messo, ai 130 mila di aprile. Troppo poco. Lontano da una massa critica che può mettere in moto la conoscenza. Tale numero è stato raggiunto dalla partita Barcellona Real Madrid a poche ore dal termine; eppure a nessuno sfugge l’importanza relativa delle due cose. Perché allora non clicchiamo? Cosa aspettiamo?
Il libro “Fusione Fredda, cos’è e come funziona” di Roy Virgilio non solo non è in vetta alle classifiche, ma il poveretto non ha trovato neppure un editore, tanto che ha dovuto auto-pubblicarlo come e-book. Ma che razza di popolo siamo? Pronti a dir di “no” a tutto, a fare comitati contro i rigassificatori, contro il nucleare, contro l’eolico, contro la TAV, ma non siamo capaci di informarci, di conoscere per deliberare. Amiamo solo le notizie negative, quelle che ci fanno comprare i giornali. Quelle positive non sono notizie, perché non pulsano, non vibrano, non toccano il cuore, non arrivano alla pancia e quindi non ci interessano, neppure se ci va di mezzo il nostro futuro. Come empirista sostenitore di Locke, Berkeley, Hume che effettuarono una rivoluzione filosofica affermando che l’essenza dell’oggetto non sta nella cosa in sé, ma nella percezione di colui che percepisce, credo che la fusione fredda ci sia davvero ma per farla arrivare definitivamente non basta l’esperimento di laboratorio, dobbiamo percepirla, dobbiamo crederci, dobbiamo parlarne, dobbiamo stanare i suoi avversari, dobbiamo presentare interrogazioni parlamentari. Se non se ne parla, la fusione fredda non esisterà come non esiste il rumore dell’albero che cade nella foresta se non c’è l’orecchio che ascolta o radio radicale che registra