Testamento biologico: 414 dichiarazioni in regione
IL MESSAGGERO VENETO (Regione) 13/01/2012 – Testamento biologico: 414 dichiarazioni in regione
Il registro per le scelte anticipate di trattamento sanitario è stato aperto in tredici Comuni del Friuli Venezia Giulia
UDINE – Hanno raggiunto il loro obiettivo: far attivare nel Comune di Udine e, per ora, in altri 13 centri del Friuli Vg, il registro per le dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario. Un testamento biologico, insomma, che fornisce a tutti la possibilità di esprimere la propria volontà in materia di fine vita. Serve – spiegano i rappresentanti delle associazioni Per Eluana, Luca Coscioni e della chiesa metodista udinese – «nel caso qualcuno non sia più in grado di esprimersi a causa di una malattia».
E ieri, in un incontro al bar Friuli, di via Aquileia, i sodalizi hanno presentato il bilancio della loro attività, cominciata nell’ottobre 2010. L’opera sul territorio, infatti, ha permesso di raccogliere, grazie al contributo di tre notai, 414 dichiarazioni sul fine vita, il 61% nella provincia di Udine, il 37% in altri Comuni, e il 2% negli enti della regione e d’Italia. La fascia d’età più ampia di chi ha firmato il documento è rappresentata dalle persone tra i 50 e i 60 anni, ma non mancano i ventenni e nemmeno chi ha superato i 70 anni. Inoltre, per il 65% si è trattato di donne. «Ora – spiega Amato De Monte, dell’associazione Per Eluana – il nostro obiettivo è quello di ampliare il numero di comuni nei quali sia possibile firmare il registro.
Continueremo a sensibilizzare le persone sul tema, con dibattiti e convegni, anche sull’accanimento terapeutico. Volevamo che il capoluogo del Friuli prendesse una posizione e ci siamo riusciti, ora la nostra azione si concentrerà in altri paesi» Infatti – prosegue De Monte – «abbiamo registrato un 30% di richieste provenienti da fuori provincia, quindi è opportuno allargare le nostre iniziative di informazione, perché la gente deve capire che non stiamo parlando in nessun modo di sospensione delle cure». Da parte sua, Corrado Libre, rappresentante dell’associazione Luca Coscioni, ha spiegato: «Le nostre attività sono state tutte autofinanziate, grazie anche ai contributi dei nostri numerosi sostenitori. Inoltre, è doveroso ringraziare anche i tre notai che ci hanno assistito gratuitamente, perché, senza il loro aiuto, non avremmo mai potuto attivare concretamente i registri.
Infatti, – ha concluso – abbiamo questo problema in alcuni comuni della Carnia, dove, anche se il registro è stato attivato, manca la presenza di un notaio». E’ intervenuta anche Mirella Manocchio, pastore della chiesa metodista udinese, che ha annunciato: «Il nostro obiettivo è quello di raggiungere quanto prima l’obiettivo del 50% dei Comuni friulani con attivo il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario e, per tale motivo, la nostra attività di informazione sul fine vita non termina certo qui». Con il mese di gennaio, infatti, comincia una campagna di informazione capillare in molti comuni del Friuli.
Renato Schinko