Cosa fa Radio Radicale
IL PICCOLO (Trieste) 07/04/2012 – Cosa fa Radio Radicale
Al lettore Porro*, cui non dispiacerebbe se Radio Radicale chiudesse, vorremmo dare una notizia: dispiaciuti non saremmo troppo neppure noi, convinti come siamo che il bene “informazione” è una qualità che manca comunque nei menù degli italiani da troppo tempo, che Radio Radicale sopravviva o no. Anzi, non è proprio la sopravvivenza quella che ci auguriamo. Nel merito, quello che Radio Radicale assicura è un servizio unico, riconosciuto da cittadini comuni e meno comuni. Una emittente che assicura a 500 mila persone al giorno in media una informazione sul funzionamento delle istituzioni che nessuno offre allo stesso modo.
Senza pubblicità, senza musica leggera, con la sola voce dei parlamentari, dei sindacalisti, degli imprenditori, dei cittadini che intervengono. In più – non previsto da alcuna convenzione con lo Stato – offriamo un archivio che è un patrimonio per tutti. Non c’è trasmissione televisiva che non abbia chiesto ed utilizzato i materiali presenti in quell’archivio. Neppure la Rai Tv è in grado di recuperare – per dire un tema di attualità – le udienze per la strage di piazza Fontana, per l’omicidio del commissario Calabresi. Per citare temi a lei cari, la voce del cardinal Bagnasco è presente nei nostri archivi – e sul nostro sito – alcune decine di volte. Come molti altri importantissimi uomini di Chiesa. E anche i “nemici” di eutanasia, divorzio e matrimoni gay non mancano, nei nostri programmi quotidiani. È l’idea di servizio pubblico che i Radicali hanno inventato, in Italia: la voce di tutti, specialmente se “avversari”, perché siano note le loro idee.
L’organo dei Radicali che diventa strumento per tutti. Conosce qualche altro partito o movimento che abbia scelto di destinare i soldi destinati alla editoria di partito per informare su quel che fanno tutti gli altri? Vorremmo però rispondere alle sue domande “da ignorante”, come dice con un perdonabile vezzo, che l’appello sottoscritto dalla maggioranza assoluta di deputati chiede al Parlamento di assicurare ai cittadini un servizio, quello che la nostra emittente svolge come nessun altro in questo Paese. Saremmo contenti se – da cattolico-mariano o da semplice cittadino potesse ascoltare (dal nostro sito, è gratis) le parole spese su Radio Radicale da un mariologo come Oscar Luigi Scalfaro. E, a proposito dell’appello, potrà persino scoprire che quell’appello è stato condiviso anche dal direttore di Avvenire. Infine, Radio Radicale offre ogni domenica mattina una “rassegna stampa vaticana”.
Se la sentisse scoprirebbe che non è per niente avversaria di Gesù Cristo, e tantomeno della Chiesa, che probabilmente è molto più grande della nostra (sua e mia) testa. Ps: la mattina di Pasqua proporremo un dibattito con autorevoli teologi sul tema “A che serve conoscere la Bibbia”. Se vuole, ci ascolti.
Paolo Martini direttore di Radio Radicale
* Risposta di Paolo Martini alla lettera pubblicata su IL PICCOLO del 28/03/2012 a firma di Salvatore Porro, che così scriveva:
Chiuda pure Radio Radicale
Debbo umilmente riconoscere il mio limite, senza timore di essere deriso. Ci sono cose che non capisco, sarà perché ho studiato poco e male, sarà perchè i cervelli degli studiati sono ospitati nelle teste colte, ma ci sono cose che vanno oltre la mia capacità di comprendere. Leggo da La Bussola Quotidiana del 27.12.2011, un lungo elenco di 568 deputati e senatori, tra cui parlamentari cattolici, firmatari dell’appello che in questi mesi i radicali hanno fatto circolare al fine di ottenere la proroga della convenzione di Radio Radicale con lo Stato.
Il decreto Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei Ministri il 23 dicembre, ha previsto il rinnovo della Convenzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e il Centro di Produzione S.p.A., proprietaria di Radio Radicale, autorizzando la spesa di sette milioni di euro per l’anno 2012, che sarà coperta da una “riduzione dell’autorizzazione di spesa”. In effetti, gli stimati onorevoli sono stati attenti alla decenza, quella che chiedeva Pannella. Il nuovo Governo – quello dei tecnici, dei banchieri, dei professori della Cattolica, del Presidente della Comunità di Sant’Egidio, dei cattolici riuniti a Todi ci ha pensato. E bene. Da ignorante mi chiedo.
Se la richiesta fosse stata fatta dai “cattolici-adulti” di sinistra nulla avrei da dire, ma siccome l’appello è stato firmato anche da “cattolici del centro-destra, modestamente chiedo a costoro, lo sanno che Radio Radicale è una emittente avversaria di Gesù Cristo, della Chiesa, del Papa e vede i cattolici come fumo negli occhi? Radio Radicale è apertamente schierata per l’aborto, eutanasia, (morte), divorzio, pillola Ru-486 e matrimoni gay. Come cattolico-mariano, francamente dico che una Radio di tale pensiero se chiude non mi dispiace. Anzi ne sarei felice. Mi auguro che quanti vi lavorano trovino altri modi di guadagnarsi il pane, ma quella radio che è contro la Chiesa, chiuda per sempre le sue trasmissioni per il bene della famiglia, della vita e della collettività.
Salvatore Porro
Bella risposta del direttore Paolo Martini