Carcere ancora sovraffollato servono più medici specializzati

IL MESSAGGERO VENETO (Udine) 18/08/2012 – Carcere ancora sovraffollato servono più medici specializzati

Ottimizzare il servizio sanitario, creare nuovi spazi per socialità e lavoro e contenere il problema del sovraffollamento: ecco le problematiche sulle quali è necessario intervenire, secondo la delegazione del Pdl composta dal consigliere regionale Alessandro Colautti, dall’assessore provinciale Adriano Ioan e dal radicale Gianfranco Leonarduzzi che, ieri mattina, hanno incontrato i detenuti della struttura penitenziaria di via Spalato, «per esprimere un gesto di solidarietà e comprendere quali carenze colpiscono il carcere udinese». La situazione, in città come nel resto d’Italia, è critica. Il problema del sovraffollamento – seppur ridotto nell’ultimo anno – è ancora presente.

«Nel carcere di Udine – ha spiegato Leonarduzzi – i posti disponibili sono 110, ma i reclusi superano quota 200, a fronte di un livello di tollerabilità pari a 150. Si tratta per il 60 per cento di immigrati, anche irregolari, e, sempre nel 60 per cento dei casi, di detenuti per reati legati allo spaccio e al consumo di stupefacenti». È stata la direttrice del carcere, Irene Iannucci, ad accogliere la delegazione ed evidenziare il problema della «carenza di personale medico specializzato». Sul punto è intervenuto anche il consigliere regionale Colautti. «Bisogna avviare un percorso che conduca all’ottimizzazione del servizio sanitario all’interno della struttura penitenziaria udinese – ha detto -.

Serve un’integrazione tra sistema sanitario e sistema carcerario, affinché le poche risorse disponibili, in questo difficile periodo, siano utilizzate al meglio. Adottando nuovi tipi di procedure, per esempio, sarebbe possibile anche contenere i costi, garantendo una maggiore presenza di figure mediche specializzate. Servono, oltre che dentisti, anche medici in grado di offrire un migliore supporto psicologico ai detenuti già duramente provati per le condizioni a volte difficili nelle quali sono costretti a vivere».

Di maggiori spazi, invece, ha parlato l’assessore provinciale Ioan. «Reperendo nuove risorse – ha detto -, anche se il momento economico impone forti riduzioni di spesa, sarebbe possibile creare nuovi spazi per la socialità all’interno del carcere, ma anche nuove aule per favorire i percorsi di studio dei detenuti. Infatti, oltre alla possibilità di ottenere la licenza elementare o media, sarebbe opportuno poter frequentare anche un biennio superiore specialistico, per consentire ai reclusi di uscire dalla struttura penitenziaria con nuove competenze. Un simile programma consentirebbe loro di avere più chance di trovare un’occupazione, dopo aver scontato il periodo di pena».

Renato Schinko

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