Unioni civili: «Serve un registro comunale»
IL MESSAGGERO VENETO (Gorizia) 07/03/2013 – Unioni civili: «Serve un registro comunale»
Pressing di Pipi. Domani i Radicali consegneranno all’assessore Romano centinaia di firme
A stretto giro dalla primo matrimonio gay simbolico celebrato a Gorizia, i Radicali depositano la petizione popolare per l’istituzione del registro comunale delle unioni civili. Domani, venerdì, alle 9.30 i Radicali consegneranno all’assessore comunale alle politiche sociali Silvana Romano, a ciò delegata dal sindaco Ettore Romoli, le centinaia di firme raccolte a corredo della petizione che chiede al Comune, oltre all’istituzione del registro, anche la garanzia di pari- opportunità fra i cittadini, senza discriminazioni, nelle politiche e nell’accesso ai contributi comunali, in base a scelte di orientamento sessuale.
«È un tentativo di allargare i diritti ai più deboli ed ai più emarginati – afferma Pietro Pipi, portavoce dei radicali – è un atto politico concreto verso la civiltà e l’Europa (anche se non va più tanto di moda). Oggi la cronaca politica è lontana dai bisogni dei cittadini e la lotta quotidiana per la sussistenza ed il diritto alla casa oltre ad essere un baluardodel nostro stato sociale è un presupposto per la dignità e lo sviluppo umano. Riconoscere la parità dei diritti alle coppie omosessuali non è un capriccio borghese, ma la risposta a un bisogno concreto e reale. L’amministrazione Romoli non può far finta di non vedere che esistono cittadini che chiedono diritti». Pipi sottolinea che è sbagliato discriminare in base all’orientamento sessuale: «Per garantire questo diritto non ci vogliono risorse aggiuntive, ci vuole solo la volontà politica, che prevarrà oggi con la petizione o fra 90 giorni con il referendum comunale». (i.p.)