Pauluzzi (Sel): prima di tutto la trasparenza
IL PICCOLO (Gorizia) 14/04/2013 – Pauluzzi (Sel): prima di tutto la trasparenza
VERSO IL VOTO
Marzia Pauluzzi, classe 1970, avvocato, collabora con il Centro antiviolenza di Gorizia, dal 2007 è impegnata con l’associazione Trasparenza è Partecipazione. Candida per Sinistra, ecologia libertà.
Pauluzzi, non male per una candidata di Sel poter vantare la presidente della Camera. Ci sono aspetti di Boldrini che in qualche modo le appartengono?
Il 16 marzo, ascoltando il suo discorso, mi sono emozionata; sottoscrivo ogni parola; l’umiltà e il rispetto che nutro verso quella donna mi impediscono di dire: è il discorso che io stessa avrei fatto. La considero una sorta di sorella maggiore, da tenere a mente come esempio per il mio agire.
Lei è una militante radicale, un movimento che ha saputo storicamente trasformare la protesta in proposta. Capacità che non sembrano avere i grillini. Che giudizi dà sul M5S?
Il movimento radicale ha sempre trasformato la protesta in proposta, nel pieno rispetto delle regole e della legalità; ed è ciò che, con l’associazione goriziana Trasparenza da sei anni facciamo sul territorio, con le petizioni (tutte inascoltate dalla maggioranza in Comune) e, anche, con i primi referendum comunali. Del M5S è oggi evidente l’incapacità, ma forse è mancanza di volontà, di convogliare l’energia della protesta in reali proposte; a livello locale il M5S non ha mai inteso avvicinare l’associazione Trasparenza è Partecipazione per collaborare e sostenere le diverse proposte promosse.
Il deprimente spettacolo offerto dai partiti a Roma quanto rischia di nuocere al centrosinistra per le Regionali?
Confido che gli elettori della nostra regione siano maturi, facciano tesoro del pericoloso stallo in Parlamento, e scelgano la candidata presidente che rappresenta il nuovo, il cui bagaglio di esperienza in sede europea è essenziale per guidare una regione da millenni crocevia di culture diverse.
In fondo Sel è più un partito di opposizione che di governo. Da oppositore indichi i tre flop più evidenti della giunta Tondo?
Nessuna trasparenza nella spesa pubblica regionale, che a cascata ha legittimato la scarsa trasparenza nella spesa di enti e società partecipate e enti locali: nel sito del Comune di Gorizia non è pubblicato il bilancio di previsione per il 2013; nessun piano energetico regionale; nessun piano regionale di governo del territorio, solo piani settoriali. È mancata una strategia complessiva, una vera pianificazione regionale; sotto altro aspetto, la Regione ha sostenuto le delocalizzazioni, invece che sostenere le imprese che intendevano investire sul territorio.
In campagna elettorale la tuttologia è sempre in agguato. Qual sarebbe il suo impegno principale da consigliere regionale?
Subito la legge regionale per l’assoluta trasparenza dei criteri di qualsiasi spesa, contributo, finanziamento, bando, etc, la totale conoscibilità degli atti istituzionali ed amministrativi; tutti i dati devono essere pubblici e fruibili dai cittadini; questa legge, se già esistente, avrebbe impedito sprechi, corruzione, cattiva spesa e, non ultimo, le allegre spese di taluni consiglieri, emerse a seguito dell’intervento della magistratura. Il suo ragionamento ci porta alla questione morale. Non tutti i partiti sembrano aver capito l’antifona, basta vedere certe candidature.
Qual è la sua opinione?
Non potrei mai affidare, con il mio voto, la mia rappresentanza a chi ha dimostrato incapacità ad amministrare un ente che da decenni garantiva servizi essenziali a malati e disabili, peraltro mettendo sulla strada decine di lavoratori; ma neppure ai dirigenti di enti pubblici, oggi candidati, che non ritengono doveroso pubblicare nel sito dell’ente il bilancio annuale; o ai candidati delle forze già maggioranza in Consiglio regionale che hanno ritenuto prioritario spendere 56 milioni per ristrutturare le canoniche invece che per ristrutturare le scuole pubbliche. (ro.co.)