Dal consiglio comunale “no” all’omofobia
IL PICCOLO (Gorizia) 22/05/2013 – Dal consiglio comunale “no” all’omofobia
Approvati 3 dei 5 punti delle petizione promossa dai Radicali. Non passa il registro delle unioni civili
Nell’ultima seduta del consiglio comunale andata in scena lunedì sera c’era la discussione relativa alla petizione ad iniziativa popolare per la promozione di misure anti-discriminatorie e di pari opportunità fra i cittadini, presentata dai Radicali. Ebbene: dei 5 punti proposti dalla petizione, il consiglio ne ha approvati 3 su 5. L’aula ha votato all’unanimità l’inserimento nello statuto del principio di pari opportunità (punto 1), l’avvio di un programma di prevenzione e contrasto all’omofobia (punto 2) e la promozione di azioni trasversali per promuovere la non discriminazione (punto 4).
«Sui punti 3 e 5 (adesione ad una rete della PA di contrasto alla discriminazione sessuale e istituzione del registro comunale delle unioni civili) l’aula – sottolinea l’esponente dei Radicali, Pietro Pipi – si è divisa ed il centrodestra ha votato contro, eccezion fatta per le terrorizzanti affermazioni del consigliere comunale Hassek che ha messo in parallelo le unioni civili con le unioni tra uomo e animale. Detto questo, mi ritengo soddisfatto di ciò che è successo ieri in aula. La battaglia dei Radicali è iniziata nel 2011 come reazione alla decisione dell’amministrazione Romoli, unica in Regione, di non aderire alla affissione dei manifesti nella giornata mondiale anti-omofobia.
Intesi ribellarmi a questa scelta reazionaria e avviai con i compagni radicali la raccolta firme che con il voto in aula è arrivata alla prima tappa». Ora cosa succederà? «Sui due punti non approvati il centrosinistra ha votato a favore e quindi assieme a loro la battaglia può andare avanti elaborando una strategia politica comune che porti alla proposta di un referendum comunale. Noto infine con interesse che il Sindaco è tornato a mostrare la propria sensibilità ai problemi economici derivanti dalla crisi: infatti ha votato contro i due punti, spaventato dal pericolo di costi eventuali. Stessa sensibilità aveva manifestato il signor sindaco – attacca ancora Pietro Pipi – quando si impegnò a non ritirare i 25mila euro del suo irriverente Tfr per destinarli alle vittime della crisi». Conclude l’esponente dei Radicali: «Ritengo sia arrivato il momento di chiedere conto al sindaco di che fine abbiano fatto quei soldi e di aiutarlo a metterli a disposizione dei goriziani in difficoltà».
La petizione di cui si parla è alla pagina: https://www.radicalifvg.org/wp/2011/10/10/promozione-di-misure-anti-discriminatorie-e-di-pari-opportunita-tra-i-cittadini/