Eutanasia, incontro-dibattito al teatro Miela

IL PICCOLO (Trieste) 28/05/2013 – Eutanasia, incontro-dibattito al teatro Miela

Stasera l’iniziativa con Marco Cappato dell’Associazione Coscioni e Valerio Pocar

marco_cappato_Incontro dibattito sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia: l’iniziativa è in programma oggi alle 20,30, al Teatro Miela di Trieste (piazza Duca degli Abruzzi, 3), promossa dall’Associazione “Luca Coscioni”, dai Radicali italiani e dall’Uaar (Unione atei agnostici razionalisti). Insieme a Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione “Coscioni”, interverrà il professore Valerio Pocar, presidente onorario dell’Uaar. Nel corso della serata sarà proiettato anche una video intervista alla scienziata Margherita Hack. L’incontro in programma oggi vuole essere un momento di approfondimento e riflessione sulla proposta di legge di iniziativa popolare “Rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia” la cui raccolta firme è attiva su tutto il territorio nazionale. In particolare a Trieste sono state raccolte finora 2.500 firme.

Il capoluogo giuliano è al quarto posto a livello nazionale, dopo le ben più grandi Torino, Roma e Milano, “dimostrando così il suo spirito laico”, come afferma in un comunicato l’Associazione Coscioni. Anche durante il dibattito di stasera si potrà firmare. La raccolta firme per la proposta di legge infatti prosegue fino al 15 settembre. Sono previsti inoltre interventi di politici e cittadini firmatari a testimonianza della loro adesione (sul sito www.radicalifvg.it è disponibile un primo resoconto della campagna con un elenco di firme illustri tra le quali appunto consiglieri comunali, assessori e cittadini famosi www.radicalifvg.org/wp/trieste-eutanasia-legale-resoconto-della-campagna/).

L’iniziativa è promossa dall’Associazione Luca Coscioni e trova l’adesione dei Radicali italiani e dell’Uaar. «Le decisioni di fine vita sono decisioni personalissime – afferma l’associazione Luca Coscioni -, in quanto tali, devono essere prese con la massima libertà dalla persona per se stessa. In Italia, benché la Costituzione riconosca che nessuno può essere obbligato ad alcun trattamento sanitario contro la propria volontà, non vi sono leggi che regolino l’affermazione delle volontà della persona: né una legge sul testamento biologico, né sull’eutanasia. L’Associazione Luca Coscioni, anche attraverso la lotta di Piergiorgio Welby, ha imposto una discussione su questi argomenti e oggi si batte contro proposte di legge illiberali su questa materia». «Le modalità per porre fine alla propria vita – aggiunge l’associazione – ricadono nel diritto all’autodeterminazione. Malattie invalidanti, perdita del controllo sulla propria mente e sul proprio corpo, stati comatosi irreversibili, dipendenza da altri possono rappresentare perdita della dignità personale e desiderio di terminare una non-vita».

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