Una donna generosa
IL PICCOLO (Trieste) 05/07/2013 – Una donna generosa
Sapevamo che era malata e questa consapevolezza ci aveva fatto un po’ esitare prima di prendere il telefono e chiamarla. Era partita da poco la campagna di raccolta firme per il rifiuto dei trattamenti sanitari e la liceità dell’eutanasia e avevamo programmato un’iniziativa pubblica al teatro Miela: volevamo invitarla a parlare in quella sede. Sentito che l’iniziativa si sarebbe svolta la sera, la professoressa Hack ci disse che la sera poteva avere qualche impedimento, ma che era disponibile per un’intervista e che andassimo pure da lei quando volevamo. Ecco la generosità di Margherita Hack, la volontà di spendersi per un ideale, di voler essere sempre al fianco di battaglie importanti per i diritti civili e per la laicità.
Lei sapeva che la sua testimonianza era particolarmente importante proprio perché proveniva da una persona rispettata da tutti per il prestigioso impegno scientifico e, soprattutto, per il coraggio della coerenza. Così, il 16 maggio, siamo andati a casa sua per registrare una video-intervista che il 28 maggio abbiamo proiettato al Miela. Siccome non tutti l’hanno potuta vedere, desideriamo ricordare un tratto della personalità di Margherita Hack, emerso in quella sede. Nell’affermare, con la consueta fermezza, il diritto all’autodeterminazione dell’individuo soprattutto rispetto al proprio fine vita, la Hack non ha disgiunto questo diritto dalla responsabilità verso le persone con le quali abbiamo relazioni d’affetto e di amore.
E traspariva la sofferenza personale di non poter fare scelte che si sarebbero volute ma che avrebbero, appunto, colpito chi le era vicino. Questa testimonianza è stata, per noi ma non solo per noi, un’occasione ulteriore per imparare che la laicità è garante del rispetto dell’Altro. Grazie a Margherita Hack
Rita Cian (Associazione Coscioni Trieste)