“Cambiamo noi” Raccolta di firme
IL PICCOLO (Trieste) 14/07/2013 – “Cambiamo noi” Raccolta di firme
PER I QUESITI REFERENDARI
Eliminare l’obbligo dei tre anni di separazione obbligatoria prima di ottenere il divorzio. Abrogare il reato di clandestinità ed eliminare le norme che incidono sulla clandestinazzazione e precarizzazione dei lavoratori migranti. Niente carcere per i fatti di lieve entità nell’ambito delle droghe leggere. Abolire il finanziamento pubblico dei partiti e i rimborsi elettorali truffaldini, mettere al centro la persona e non i partiti. Lasciare allo Stato le quote dell’8 per mille di chi non esprime una scelta e restituire l’effettiva libertà di scelta ai cittadini.
Su questi temi etichettati come “Cambiamo noi” è iniziata la campagna di raccolta firme, illustrata ieri, per proporre i relativi referendum da parte di Radicali, Sel, Psi e Unione atei agnostici razionalisti (Uaar). Nicolò Gnocato (Radicali) ha detto che «l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti serve affinché i partiti siano giudicati solo dalla forza delle loro idee; sulle droghe leggere la liberalizzazione totale limiterebbe il ruolo della criminalità organizzata».
Iztok Furlanic (Sel) ha osservato che «sull’8 per mille si attua uno scandalo: i soldi che la gente vorrebbe dare allo Stato vanno alla Chiesa cattolica». Per Calogero Anzallo (Sel) «gli immigrati sono costretti sotto ricatto: dovrebbero avere un contratto di lavoro prima di essere arrivati nel nostro Paese». Sabrina Morena (Sel) ha detto che «bisogna finirla con quanti pensano che l’immigrazione sia un reato». Luca Marsi (Psi) ha ricordato che «abbreviando i termini per il divorzio si ridurrebbero le spese legali e i giudici potrebbero dedicarsi ad altre cause». Giancarlo De Luca (Uaar) ha definito «una truffa di Stato dare l’8 per mille solo ad alcune confessioni».
Ugo Salvini