Buone condizioni dei detenuti in sofferenza gli agenti
IL PICCOLO (Gorizia) 19/03/2014 – “Buone condizioni dei detenuti in sofferenza gli agenti“
La visita dei radicali
Si sposta dalla struttura all’organizzazione interna, l’attenzione e la preoccupazione a proposito del carcere di Gorizia. È il dato più importante emerso ieri al termine del sopralluogo effettuato nella casa circondariale di via Barzellini, a Gorizia, da una delegazione dei radicali di Trasparenza è partecipazione, formata dal segretario goriziano Michele Migliori, dal tesoriere Lorenzo Cenni e da Marzia Pauluzzi e Ugo Raza. Una visita piuttosto lunga e approfondita (il gruppo è rimasto nel carcere per oltre un’ora e mezzo), preceduta da un colloquio con il comandante della polizia penitenziaria Alessandro Bracaglia.
I radicali hanno trovato una struttura in condizioni sensibilmente migliori, almeno nella sezione ad oggi agibile e utilizzata, rispetto al recente passato, per merito dei lavori di ristrutturazione ancora in corso, mentre resta preoccupante la situazione relativa all’organico di agenti che devono assicurare la gestione e la sicurezza nel carcere, che in vista della prossima riapertura del braccio attualmente interessato dal cantiere appare assolutamente insufficiente. «È questa al momento la criticità principale, a nostro parere – dice Michele Migliori -. L’organico della polizia penitenziaria per Gorizia è formato da 42 agenti, che a fatica riescono a gestire l’attuale numero di carcerati, pari a 21 unità. Ma quando aprirà anche il braccio del carcere attualmente interessato dai lavori, pare tra settembre ed ottobre, e la capienza salirà a 70 ospiti in totale, la situazione rischia di diventare insostenibile.
Se l’organico non verrà riformato e innalzato notevolmente, le condizioni del carcere goriziano saranno di fatto illegali». In passato l’organico della polizia carceraria a Gorizia era di 54 unità, abbassato poi in virtù della riduzione (per i lavori) della capienza della casa circondariale. Ad oggi, nelle sei celle a disposizione (due da due posi, e quattro da quattro posti) sono ospitati 21 detenuti, uno in più rispetto alla capienza della struttura. Di questi, tutti uomini, 15 sono stranieri, e sei hanno un’occupazione all’interno del carcere. «Non abbiamo riscontrato violazioni dei diritti dei carcerati, e le condizioni sono generalmente migliori rispetto a quelle di molti altri istituti più grandi, anche nella nostra regione – dice Migliori -.
I problemi arrivano semmai quando, a fronte dell’arresto di nuovi detenuti, si creano situazioni di sovraffollamento, comunque non drammatiche rispetto ad altre situazioni. Insomma, dal punto di vista della struttura abbiamo trovato una situazione più positiva rispetto al passato. Le stanze sono state imbiancate e pulite, sono più vivibili. Oltre alla possibilità di lavorare, i detenuti poi hanno a disposizioni corsi di alfabetizzazione o di arte, c’è un’infermeria piuttosto attrezzata e persino uno studio odontoiatrico».
Marco Bisiach