Caso immigrati, è bufera sul prefetto

IL MESSAGGERO VENETO (Gorizia) 01/11/2014 – Caso immigrati, è bufera sul prefetto

La Caritas accusa Zappalorto, che ha definito gli afghani «furbi più che profughi»: getta benzina e azzera il nostro lavoro 

di Vincenzo Compagnone

affitto-immigratiÈ bufera dopo le dichiarazioni del prefetto Vittorio Zappalorto, secondo il quale «gli afghani giunti a Gorizia più che profughi sono furbi». «La commissione per i richiedenti asilo dovrebbe smetterla di fare il loro gioco facendo spendere un sacco di soldi allo Stato» e «la Prefettura è l’unico ente che ha titolo per occuparsi dell’emergenza, ma il problema dovrebbe essere risolto a livello centrale, con un coordinamento regionale o, meglio, un intervento diretto del Governo». Parole che sono sembrate, al di là dell’irritualità dell’intervento, un «voler gettare benzina sul fuoco entrando come un elefante in una cristalleria» (lo ha detto il direttore della Caritas don Paolo Zuttion) e quasi un’ammissione di impotenza di fronte all’emergenza immigrati. Di più, una richiesta neppure troppo velata di farsi sostituire nell’incarico, cosa che sarebbe peraltro comprensibilissima viste le gatte da pelare che – 5 giorni su 7 – Zappalorto si ritrova come commissario straordinario del Comune di Venezia, mentre a Gorizia, diventata ormai una piccola Lampedusa del Nord, ci vorrebbe un prefetto in grado di occuparsi a tempo pieno, e con efficacia, del problema.

Ancora don Zuttion: «È singolare che il prefetto, dopo aver sposato la linea dell’accoglienza diffusa dei profughi sul modello dello Sprar, ora li definisca “furbi”. Così azzera il nostro, faticoso lavoro. Se fossero tanto furbi non si sarebbero accampati in Isonzo bevendo l’acqua del fiume e subendo le aggressioni dei cinghiali, né sarebbero ora ammassati in un’ex concessionaria dove fino a ieri c’era un solo bagno per oltre cento persone». Rincara la dose Gianfranco Schiavone, del direttivo nazionale dell’Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione, uno dei massimi esperti in materia): «Certamente alcuni fra i profughi provengono da Paesi nei quali la richiesta di asilo è stata rigettata, ma cosa significa? Stiamo parlando comunque di Afghanistan, vale a dire del Paese che da vent’anni ha il record di rifugiati nel mondo. È grave che il prefetto abbia diffuso un’immagine così negativa, oltre al fatto che sembra voler invitare la Commissione per i richiedenti asilo a non applicare la legge. Che questo organismo sia di manica larga è una favola metropolitana. Semplicemente, è l’unico in tutto in Triveneto e i tempi di disbrigo delle pratiche sono lunghissimi». Ariella Testa, presidente della Croce rossa locale: «Profughi furbi? Sono delle persone, ricordiamocelo. E noi abbiamo il dovere di assisterli, con le visite mediche, le vaccinazioni. Un lavoro pesante. Caro prefetto, abbassiamo i toni e diamoci una mossa!».

Vanno giù duro Michele Migliori, segretario dei Radicali di Gorizia, e il senatore, sempre “pannelliano”, Marco Perduca: «Le dichiarazioni di Zappalorto destano preoccupazione anche a livello istituzionale, quando dice che i richiedenti asilo “non hanno diritto ad essere riconosciuti né come profughi né come rifugiati”. Non ci risulta che il prefetto li abbia incontrati uno a uno, ma se anche l’avesse fatto, non spetta a lui stabilire lo status di queste persone, bensì la Commissione territoriale dopo attento e approfondito studio che non deve essere vittima di esternazioni come quelle di Zappalorto. Piuttosto urgente è invece l’avvio di una collaborazione tra istituzioni, al fine di garantire trattamenti umani alle centinaia di persone che si trovano a Gorizia. Finora si è riusciti a gestire una situazione difficile solo grazie alla Provincia e al generoso apporto di decine di volontari, ma ciò non potrà permanere ancora per molto». Risulta che Zappalorto abbia in effetti chiesto al Ministero, senza successo, di essere rimosso dall’incarico a Gorizia. Forse, sulla base di ciò che dice, sarebbe il caso che rinnovasse con più forza la domanda.

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Una risposta

  1. Antonia ha detto:

    non più aiuti ai musulmani che non aboliscono la blasfemia

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