Gherghetta chiama, ma i grillini non rispondono
IL MESSAGGERO VENETO (Gorizia 24/02/2011) – Gherghetta chiama, ma i grillini non rispondono
Verso le elezioni Non sarà facile per il presidente uscente della Provincia, Enrico Gherghetta, allargare la rosa dei partiti intenzionati a sostenerlo alle prossime amministrative, in programma in maggio. I messaggi in codice lanciati a “grillini”, radicali, pensionati e cittadini hanno suscitato in queste ore le reazioni dei diretti interessati, che in più d’un caso hanno scelto con cavalleria di declinare l’invito all’apparentamento con la coalizione di centro-sinistra, che al momento annovera – oltre al Pd – anche Sel, Idv, Rc e Unione slovena.
«Nessun contatto è intercorso e nessun incontro è previsto tra il candidato alla presidenza, Enrico Gherghetta, e il nostro Movimento 5 stelle, né con il Meetup Beppe Grillo – precisa Manuela Botteghi, referente provinciale del movimento –. Teniamo a rimarcare la nostra posizione sulle Province: siamo per la loro abolizione e sarebbe dunque quanto meno bizzarro un nostro impegno in una campagna elettorale. Abbiamo molti limiti e tanti difetti, ma tra i nostri pregi c’è la coerenza», chiosa Botteghi. Stanno alla finestra, invece, i Radicali: «Fintantoché non c’è un accordo politico trasparente, ciascun iscritto all’associazione radicale è libero di fare ciò che meglio crede per raggiungere gli obiettivi politici utili alla collettività – riflette Pietro Pipi, tesoriere di “Trasparenza è partecipazione” –.
A oggi, tuttavia, non abbiamo ancora deciso se, come e con chi stare, ma soprattutto non abbiamo un accordo su cosa fare con questo o quel candidato. Il dialogo è per noi un dovere civico, da esercitare senza farci intimidire dai moralisti di regime. A Gorizia, come a livello nazionale, i radicali non trattano sulla roba, sui cda, ma solo e soltanto sugli obiettivi politici: e la nostra priorità, oggi, sono i referendum consultivi, tema su cui porteremo avanti anche la trattativa per le provinciali, basandoci su diritti civili, democrazia e legalità».
Poi l’apertura: «Alle spalle abbiamo cinque anni di rapporto con Gherghetta e non è escluso che già nei prossimi giorni ci si trovi. Riteniamo comunque indispensabile che il presidente uscente riconosca pubblicamente il valore politico della nostra azione: campagna a sostegno della moratoria per le esecuzioni capitali, difesa dei diritti civili, trasparenza amministrativa e lotta agli sprechi per le aziende partecipate – spiega Pipi –.
Ma anche opportunità di collaborazione con gli studenti del Sid: una decina di loro grazie al nostro impegno oggi lavorano a Bruxelles o al Palazzo di vetro», evidenzia l’esponente radicale. Poi un invito, dettato dagli episodi di stretta attualità: «Personalmente propongo a Gherghetta di aderire pubblicamente alla politica radicale in tema di cooperazione internazionale, in modo antagonista e alternativo a quello dell’onorevole Maran, responsabile di aver sostenuto l’accordo con il colonnello Gheddafi».
Christian Seu