Elezioni/4 – Testamento biologico

IL PICCOLO (Trieste) 01/05/2011 – Elezioni/4 Testamento biologico

È prevista in questi giorni alla Camera la ripresa del dibattito e la votazione sulla “Legge Calabrò”, che, seguendo la famigerata legge 40 sulla fecondazione assistita, si va delineando come un’altra legge liberticida ed anticostituzionale. Dichiarasi espressamente favorevoli all’istituzione di un registro per il testamento biologico a livello comunale, così come ha fatto nel suo programma la Lista Civica Trieste Cambia nella quale mi sono candidata, ha l’importante e doveroso significato di opporsi ad una legge che limiterà di fatto , in senso drammatico , il nostro diritto di autodeterminazione sancito dall’art.32 della Carta Costituzionale.

Molte città italiane hanno già adottato il registro per il testamento biologico e a poco ha potuto la circolare, firmata dai ministri Maroni, Sacconi e Fazio dove si afferma come la materia del fine vita rientri «nell’esclusiva competenza del legislatore nazionale» per quanto «non risulti da esso regolata», e che ha definito l’intervento dei Comuni in questa materia «esorbitante» e gli effetti dei suoi eventuali provvedimenti «privi di effetti giuridici». Su tale direttiva è intervenuta infatti l’associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), che sostiene che i Comuni non regolamentano il modo in cui una persona deve fare il testamento biologico, non vogliono cioè cambiare una legge, ma semplicemente accolgono e conservano tali dichiarazioni.

L’Anci ha quindi stabilito che i Comuni hanno competenza e pieno diritto d’azione, in quanto Il loro operato non entra nel merito della legge. Se mai quindi la proposta Calabrò dovesse trasformarsi malauguratamente in legge è chiaro che i registri adottati dai singoli Comuni diventerebbero prezioso materiale per i ricorsi dei cittadini che vorranno vedersi riconosciuto il diritto all’autodeterminazione. Se ad esempio Eluana Englaro avesse avuto a disposizione uno strumento come il registro per dichiarare le proprie volontà anticipate di trattamento, molto probabilmente la battaglia di suo padre Beppino sarebbe stata di gran lunga meno dolorosa e meno vergognosamente lunga.

Clara Comelli candidata per Trieste Cambia

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