«Il primo cittadino sbaglia a dirsi contrario all’indulto»
I RADICALI sul Carcere
Il dissenso del sindaco di Pordenone a ogni forma di indulto, anche tenendo conto del sovraffollamento del castello, è contestato da Stefano Santarossa, presidente dei Radicali friulani. «E’ certo – afferma l’esponente politico – che il nuovo carcere non si farà né oggi, né tra 10 anni. Con leggerezza e non conoscenza della situazione, Pedrotti si è detto contrario ad atti di clemenza affermando che «pensare di risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri con un indulto equivale a sperare di curare la tubercolosi con l’aspirina.
Invito il sindaco a visitare il carcere, parlare con i detenuti e con il personale della polizia penitenziaria, prima di liquidare il problema con una battuta e gli ricordo come il suo predecessore Sergio Bolzonello chiese all’Ass 6 di chiudere la struttura per la grave situzione di invivibilità presente nel carcere cittadino».
L’unica soluzione, per Santarossa, è l’amnistia. «Liquidare – continua – come ha fatto Pedrotti la proposta di amnistia con una battuta è segno di voler far finta di non vedere qual è lo stato di flagranza di reato dello Stato italiano incapace di rispettare i temi dei processi, di costringere i detenuti in celle e spazi ridottissimi e nello stesso tempo di bon consentire al cittadino di ottenere giustizia vista la lunghezza dei processi e la pratica diffusa della prescrizione, quale amnistia di classe che premia solo coloro che riescono a pagarsi i migliori avvocati e lasciano invece marcire detenuti ancora in attesa di giudizio definitivo in galera».
Da qui la richiesta al sindaco «di accettare il confronto su questo tema magari invitando Marco Pannella a Pordenone affinchè sia ristabilito quel dibattito sulla giustizia e amnistia negato ai cittadini».