Combustibili nei cementifici, no al decreto

IL MESSAGGERO VENETO (Pordenone) 13/02/2013 – Combustibili nei cementifici, no al decreto

cementificioFANNA – La commissione ambiente della Camera ieri ha bocciato lo schema di decreto del presidente della repubblica inerente al regolamento sulla disciplina dell’utilizzo di combustibili solidi secondari (Css), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, nei cementifici soggetti al regime dell’autorizzazione integrata ambientale. Determinante per l’ottenimento di questo risultato è stata la ferma posizione assunta dalla deputata radicale Elisabetta Zamparutti. L’auspicio di Stefano Santarossa, presidente dei radicali friulani, è che ora si blocchi il progetto di bruciare rifiuti alla Zillo di Fanna e che Tondo e Serracchiani prendano una posizione chiara.

«Lo schema di decreto ha visto la contrarietà dei radicali perché espressione di una politica favorevole all’incenerimento a discapito della raccolta differenziata – spiega Zamparutti –. Consentire di bruciare Css nei cementifici che hanno limiti di emissione superiori a quelli previsti per gli inceneritori significa minare salute e ambiente e penalizzare gli abitanti di regioni virtuose nella raccolta differenziata a esclusivo vantaggio delle lobby dei cementifici. Inoltre, in Italia l’assenza di legalità riguarda pure i controlli ambientali: molte regioni sono prive di piani energetici e quelli per la qualità dell’aria restano lettera morta».

«Sulla vicenda sarebbe necessario indagare sugli interessi di alcuni consiglieri regionali e politici locali che hanno dimostrato l’arroganza di chi prende decisioni all’insaputa e contro la volontà dei cittadini – dice Santarossa –. La localizzazione di questo impianto nocivo avrebbe come contropartita la spinta ai Comuni a produrre maggiori quantità di rifiuti per far sì che la struttura sia redditizia».(g.s.)

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